DOMANDE E RISPOSTE, 4
4 - Che cosa è la psicoterapia psicoanalitica?
La psicoterapia psicoanalitica prende il nome dalla psicoanalisi, e con tale termine intendiamo un particolare approccio conoscitivo al funzionamento della mente (cardini ne sono i concetti di inconscio e di conflitto), e un complesso ormai vastissimo di conoscenze (la teoria psicoanalitica nelle sue varie articolazioni). Freud, l'iniziatore della psicoanalisi, si occupò sempre del dolore mentale in una prospettiva non solo scientifica ma anche terapeutica, pertanto con psicoanalisi intendiamo un metodo d'indagine, una teoria e una cura, una psicoterapia.
Fra gli elementi caratteristici della psicoterapia psicoanalitica, quelli che mi sembrano da indicare per primi sono da un lato il massimo rispetto per l'autonomia e l'unicità della persona, dall'altro l'esplicita consapevolezza della complessità, anche fortemente contraddittoria, della vita psichica: le emozioni nascono in noi indipendentemente dalla nostra volontà e noi non possiamo far altro che riconoscerle onestamente per potere decidere e progettare comportamenti adeguati, per ridefinire il nostro personale modo di vivere emozioni e sentimenti. Sembra facile a parole, ma la nostra mente lavora in modi che sfuggono in buona parte alla nostra consapevolezza, con automatismi che si sono costruiti nella nostra storia individuale: molto spesso ci troviamo in situazioni dolorose perché desideri, paure, sensi di colpa, imposizioni e proibizioni si intrecciano in grovigli che sembrano privarci della libertà. Così ci sentiamo spinti a fare quel che non vorremmo, o inibiti a fare quel che vorremmo, fino ad arrivare a condizioni durevoli di disagio.
Nel campo della qualità della vita non ci sono, a ben guardare, cose giuste e cose sbagliate in sé, perché siamo noi a sentirci bene o male nelle situazioni e nelle relazioni. Conoscere meglio se stessi, allora, è la strada migliore per giungere ad un benessere psicologico reale: precisando che star bene, dal punto di vista della salute sia fisica sia mentale, implica la capacità di provare sì il piacere, ma anche il dolore. Conoscersi meglio dunque, nel senso di conoscere come funziona la nostra mente e quali forze si muovono in essa e la muovono, è un magnifico modo per imparare a prendere le decisioni della vita nel modo più consapevole e responsabile. Infatti, quando il disagio dipende dalla soggettiva difficoltà a trovare soluzioni adeguate ai nostri conflitti, NESSUNO può sostituirsi a noi nella valutazione di ciò che per noi vale o non vale la pena di essere fatto: ne consegue che, quando si tratta di difficoltà nello scegliere e costruire la propria strada, NESSUNO può indicarla perché solo noi siamo titolari e responsabili del dolore o del piacere che vi troveremo. E non che con l'analisi si diventi infallibili, sia chiaro: si diventa più consapevoli, più riflessivi e più dubbiosi. Ma viva i dubbi, se ci aiutano a guardare dietro le apparenze! Come diceva Montaigne, solo i pazzi non hanno mai dubbi.